In Anna Karenina a un certo punto il marito cornificato, tutto soddisfatto di avere scritto una certa lettera secondo lui risolutiva alla moglie fedifraga, si accinge a sedersi in poltrona a leggere un libro in francese sulle tavole eugubine. Mi sono sentita stranamente chiamata in causa. No, dico, tra tutti i libri che un pedante di marito tradito può leggere, perché il grande T ha scelto le tavole eugubine? Da eugubina non posso far altro che ammettere che una tale lettura, in un momento di disperazione, potrebbe risultare letale, eppure il personaggio di Aleksej è talmente perfetto che ti viene da dire che certo, è logico che lui adesso si mette seduto a leggere un mattone in francese sulle tavole eugubine. Ha appena saputo dalla moglie stessa del compiuto tradimento, ha mentalmente passato in rassegna i vari cornuti della storia, appellandosi a loro per trovare una soluzione per salvare le apparenze. Ha scritto la lettera. E adesso, dice tra sé e sé, un tè e una buona lettura rilassante sono quello che ci vuole (e qui sento proprio la risatina di Tolstoj in sottofondo). Ma non ci riesce. Non ce la fa, il povero Aleksej, a concentrarsi. L’ovale di Anna lo tormenta. Embè. Le tavole eugubine non si offendano, anche i cornuti hanno un’anima. Genio, scrittore genio. Ti amo.
Da Post-Post, Bertoni Editore 2019
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