fino a che non incontrano gli occhi di chi le legga le poesie invisibili sono abitanti sconsolate di un pianeta di carta
adottare una poesia invisibile - anche brutta - è un atto di grande umanità
come si procede?
si va nella direzione opposta a quella del critico. il critico infatti è troppo stanco, troppo abituato a tutto, scafato, sa troppo di ogni cosa, è oberato di libri di poesie che copiosi gli piovono sul tavolo come le rane in quel film che a un certo punto piovevano dal cielo.
il critico poeta poi gli occhi li ha proprio persi per strada, non sa più che farsene dei versi, ma non lo ammetterebbe mai, neanche sotto tortura.
adottare la poesia invisibile vuol dire aprire, alleggerire.
appena ne vedi una leggila e lei è contenta, già le basta.
a che serve?
a niente.
si salverà il mondo con le poesie invisibili?
può essere. e poi alla fine si salverà anche dalla mania poetica. quando non ci sarà più bisogno l'uomo smetterà di poetare.
la poesia invisibile soccorre chi non sa niente di poesia ma si fa toccare volentieri dalle parole invisibili e in buona fede dei poeti, anche di quelli che per i critici sarebbero da buttare via. soprattutto da quelli.
osservate bene il critico di poesia.
ha un cavillo nell'occhio.
non ci fa mica apposta.
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